AAR: VE1 - Vincere o morire
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Scenario VE1 - VINCERE O
MORIRE
Lunedì mattina appuntamento con Paolo Cariolato, di Verona, per
giocare uno scenario rapido e poco impegnativo. Lo scenario scelto
per giocare è VE1 - Vincere o Morire. L’ho proposto perché si
tratta di uno degli scenari creati dai miei vecchi amici romani,
Stefano Marcopoli e Maurizio Catacchini, che ho sempre
collezionato, ma che nel mare nostrum degli scenari papabili non
ho mai preso in considerazione per una sorta di diffidenza. Come
dice infatti un altro vecchio amico romano, e cioè Marco
Lombardi, Catacchini e Marcopoli sono tipi in gamba, ma come
disegnatori di scenari poco credibili. Devo dire invece, dopo aver
giocato questo scenario, che si tratta di un lavoro discreto. Lo
scegliamo perché ha 6 turni, solo fanteria, una mappa. Perfetto
per un tre ore circa di gioco. Lo scenario è ambientato a Madrid,
novembre del 1936, Guerra Civile Spagnola. Le truppe di Franco, i
Falangisti, attaccano Madrid da due direzioni. Uno dei due
attacchi, a nord-ovest, nella Città Universitaria, viene respinto
dai Repubblicani. A sud viene attaccato l’Ospedale Militare di
Carabanchel. Lo scenario ricostruisce appunto questo attacco,
sulla mappa 21 un grande edificio è circondato da 15 squadre 447
con MG leggere e una media, e un modulo di oba DA 70MM. A
difenderlo 10 squadre 337 con LMG e 15 finti. Alcune SSR rendono
il quadro un poco più equilibrato rispetto a quello che appare a
prima vista. I Repubblicani hanno un Booby Trap Level B e l’uso
delle Molotov. Inoltre al difensore, ogni volta che un Close
Combat ha come risultato l’eliminazione reciproca, rimane un
Eroe. E ancora, il DRM per il DM non è +4 ma +2. Queste modifiche
portano il tutto ad un combattimento abbastanza equilibrato,
specie se si considera che la Radio a disposizione dei Falangisti
ha il contatto con 5 e il mantenimento quindi con 7 (mortai da 70
mm). Inutile dire che sono riuscito a piazzare un SR una volta e
poi ho perso il contatto, e dopo una serie di tentativi di
riprenderlo ho fatto un bel 12. Sia io che Paolo abbiamo
dimenticato Booby Trap e Molotov (come esperto avrei dovuto
ricordarlo a Paolo, comunque tengo a precisare che avevamo letto
le regole prima di cominciare) e nonostante questo sono riuscito a
vincere solo con il solito Close Combat all’ultimo turno. Devo
dire che il buon Paolo, al di là dell’esperienza in ASL, ha
dimostrato di essere un avversario coriaceo, non dimentico
evidentemente della sua esperienza con altri giochi tattici, e ha
fatto infatti del suo meglio per ritardare l’avanzata del nemico
su per le scale dell’ospedale. Comunque uno scenario ripetibile,
equilibrato e con alcuni aspetti inconsueti, specie se si
considera la sua brevità e compattezza che lo rendono adatto per
una partita da tre ore. |
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